CONNETTERSI CON L’ARTE
Questo mese di gennaio, vogliamo proporvi un piccolo percorso in cui potrete sperimentare quello che avviene nei nostri gruppi quando lavoriamo con l’arte, in particolare con gruppi di persone adulte, sulla scia delle riflessioni ed esperienze che vi abbiamo presentato nei mesi scorsi. L’idea di fondo che guida in nostri interventi è che il benessere nasce dalle connessioni: degli esseri umani tra di loro, fra l’esterno e l’interno, tra sensi differenti, tra pensiero ed emozione. Il nostro cervello è un sistema complesso che, proprio attraverso queste connessioni, ricerca l’armonia: per questo crediamo che la frase “la bellezza salverà il mondo” ci corrisponda in maniera profonda.
Come nei gruppi che conduciamo, cominceremo con il proporvi alcune immagini che possono rappresentare una fonte di sensazioni, ricordi, emozioni e stati d’animo. Le immagini, infatti, sono solo dei ponti che ci collegano al nostro profondo. Possiamo chiederci quanto di quello che vediamo ci apparteneva già prima di vedere la singola foto, e che valenza diamo a quello che vediamo, non solo in termini di bello – brutto, che sono giudizi soggettivi.
Vedendo la foto sentiamo un profumo? O sentiamo qualche rumore? Sono gradevoli o meno? E così via….
Ed ecco la prima immagine: la primavera nell’immaginario collettivo è connessa alla rinascita e ai cicli del tempo. Alla vita, e quindi anche all’eternità. E il colore del cielo? O dei fiori? Le forme e dimensioni dei boccioli? La foto ci fa percepire una temperatura esterna? C’è della brezza fresca sule nostre guance? E il nostro naso come sta? Provate a rispondere a queste domande e passate poi a quelle successive.
Ed ecco la prima immagine: la primavera nell’immaginario collettivo è connessa alla rinascita e ai cicli del tempo. Alla vita, e quindi anche all’eternità. E il colore del cielo? O dei fiori? Le forme e dimensioni dei boccioli? La foto ci fa percepire una temperatura esterna? C’è della brezza fresca sule nostre guance? E il nostro naso come sta? Provate a rispondere a queste domande e passate poi a quelle successive
Ed ora, la seconda: due mani. Uno dei primi tocchi fra di loro. Quella “vecchia” sa già tutto. L’altra non sa nulla ancora. Proviamo a “entrare” nella situazione della foto e a chiederci: “Posso fidarmi? Quanto è grande e forte! Quanto è piccola e tenera! Riuscirò a proteggerla?” E di nuovo: “Come sono i colori, i rumori o i canti sottovoce che sentiamo? Fa caldo? Stiamo bene dentro questa immagine”? Stiamo per un po’ a contatto con queste domande e con le risposte che ci diamo, con quello che ci suscitano, prima di passare alla foto successiva.
In
questa terza immagine, vi proponiamo il padiglione giapponese EXPO 2016. Opera
di precisione e di assoluta perfezione. Di fronte a questo possiamo farci
ulteriori domande: “Me la aspettavo così? La terrò o la cambio? Mi stupisce
vederlo! Avrei voluto farlo io, così. Profuma di un legno particolare? È solida? E’ nonostante tutto permeabile? Quelle
costruzioni con le quali giocavo da bambino, come si chiamavano?”
Infine, una foto ripresa durante il Camino di Santiago. Davanti a questa immagine quali parole emergono? Silenzio? Contemplazione? Solitudine? Gioia? Spazio? Infinito? Armonia? Bellezza? oppure….?
Conservate queste risposte per proseguire il nostro percorso: nelle prossime tre settimane andremo ancora avanti, presentandovi alcune opere d’arte e accompagnate da brani di musica classica collegati fra di loro. Osservando i quadri e ascoltando i brevi componimenti musicali faremo di nuovo un percorso di connessione con noi stessi. Non sarà richiesta alcuna specifica competenza né artistica né musicale, perché le risposte le abbiamo dentro di noi, attraverso le parole che verranno a galla.
Nell’attesa, eccone qualcuna, in cui potrete forse riconoscervi:
libertà bontà colpa gioco saggezza solitudine valore ricordo ordine fortuna caldo silenzio esperienza amore esempio avarizia precisione morbidezza successo superbia fedeltà sogno ozio determinazione allegria invidia protezione meditazione lussuria carità progetto peccato fiducia natura voracità tempo rispetto speranza calma generosità passione riposo
Ringraziamo Nenad Lucev per le immagini di questo articolo e per quelle che vedrete sui nostri social nel corso di questo mese